L’esperienza del lutto non è mai semplice, perché quando si perde una persona cara indipendentemente dai modi e dall’età, è come perdere una parte di sé stessi e le emozioni provate in quel momento non sono indescrivibili a parole. Se davanti alla morte non possiamo fare nulla, possiamo però fare qualcosa per cercare di affrontare un lutto al meglio, e rialzarci lentamente per continuare a vivere proprio come vorrebbe la persona amata venuta a mancare.

Chiedere aiuto per il funerale

Per affrontare il lutto, la prima cosa da fare è chiedere aiuto per l’organizzazione del funerale. Caricarsi di tutto il peso dei preparativi con tanto di passaggi legali molto importanti non è certo il modo giusto per elaborare il lutto. Inoltre, il peso del dolore può offuscare le proprie azioni e compromettere il corretto adempimento di tutte le operazioni essenziali legate al funerale. La cosa migliore è affidarsi a esperti delle imprese funebri come il team di www.chiericoniroma.it, in grado di pensare a tutti i passaggi essenziali e dare un enorme sostegno ai familiari che si trovano a vivere un tale dolore.

Circondarsi di persone amate

Quando si perde una persona cara si tende a cercare l’isolamento, a voler rimanere soli con il proprio dolore. Ma la verità è che la cosa migliore da fare per affrontare un lutto è lasciarsi circondare dalle persone amate e dal loro affetto, che se all’inizio può sembrare invadente, poi si rivela la vera salvezza per rialzarsi da un momento così difficile. Anche un semplice abbraccio può essere davvero di conforto, non una soluzione ma l’inizio di un percorso di guarigione.

Esprimere il proprio dolore

Per affrontare un lutto la cosa più sbagliata è chiudersi nel proprio dolore evitando di esprimerlo o addirittura cercando di schiacciarlo in un angolo del cuore e della mente senza dargli importanza. Il vero modo per affrontare tutti i sentimenti che affiorano durante un lutto è buttare fuori tutto, esprimere tutto ciò che passa nel cuore e nella mente. Per farlo ci sono tantissimi modi, dal pianto, al dialogo, passando per la scrittura, fino ad arrivare all’urlo liberatorio. Bisogna lasciarsi andare per lasciar andare il dolore.