Per rilanciare il sistema economico di un Paese, molti Stati hanno deciso, e giustamente, di puntare tutto sulle grandi infrastrutture. Anche l’Italia periodicamente fa un po’ lo stesso discorso E puntualmente arriva il governo di turno ad annunciare di voler spingere l’acceleratore per sbloccare cantieri di importanza strategica. Lo scopo è quello di far ripartire l’economia e aumentare il Pil tramite la modernizzazione della rete di infrastrutture.

Un ministero dedicato alle infrastrutture

Forse non tutti sanno che quando si parla di ministero dei trasporti, in realtà è una generalizzazione perché tecnicamente si chiamerebbe ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Significa quindi che in Italia è presente un ministero, e per giunta con portafoglio, che si dovrebbe dedicare esclusivamente a questo settore. Tuttavia, è evidente un po’ a tutti che l’attività non riesce ad essere incisiva quanto si vorrebbe con diverse problematiche che spuntano qua e là sui territori. I problemi del ministero delle infrastrutture sono molteplici a partire sicuramente dai continui cambi di governo che comportano un blocco dei cantieri che poi sono difficili da far ripartire.

Cantieri che non finiscono più

Significa quindi che in essere ci sono diversi lavori che sarebbero potuti per terminare anni e anni fa ma invece si protraggono negli anni. Questo è un problema non da poco perché è evidente che uno progetto realizzato decenni fa risulta ancor prima di essere terminato obsoleto. Le tante innovazioni del settore come la tecnologia dei rilievi fotografici restano quindi al palo in attesa e di un cambio di passo che tarda però ad arrivare.

Negli ultimi mesi grazie soprattutto ai fondi europei sono state introdotte delle novità che riguardano non solo l’aumento di fondi per portare a termine i cantieri aperti ma anche semplificare la burocrazia che spesso pesa come un’incudine sulle imprese del settore comportando complicazioni e lungaggini varie.

È evidente che il problema riguarda principalmente il settore delle opere pubbliche poiché quando si tratta di lavori di un privato, le tempistiche sono notevolmente ridotte. Basti guardare le operazioni di ricostruzione dopo il terremoto: solo i lavori pubblici devono ancora essere terminati.