Oggi vediamo nel dettaglio una patologia tipica della terza età cioè l’osteoporosi che è molto più infida di quanto si possa pensare.
Che cos’è l’osteoporosi
L’osteoporosi è una patologia evolutiva cornica che cioè si presenta con il passare degli anni non si manifesta allo stesso modo in tutti i pazienti poiché ci sono degli elementi che hanno a che fare con la genetica, la famigliarità e la predisposizione.
Quali sono le cause dell’osteoporosi
Se si manifesta, lo fa solitamente dopo i 60 anni e ha carattere cornico, cioè non esiste una cura ma la patologia progredisce sempre di più. L’osteoporosi è legata alla perdita di capacità delle cellule che compongono le ossa di assumere il calcio che è un elemento fondamentale per avere ossa sane e forti. Con il passare degli anni, gli effetti dell’invecchiamento si fanno sentire sulle ossa che non hanno più la capacità di assimilare l’elemento indispensabile per la loro rigenerazione. Si parla infatti anche di una decalcificazione ossea.
Quali sono le conseguenze dell’osteoporosi
Invece che essere rigide e forti, le ossa diventano porose, come costellate da piccoli fori. L’effetto è la perdita di coesistenza che rende fragili le ossa, da qui infatti si parla di fragilità ossea. È un condizione molto pericolosa perché rende potenzialmente problematica ogni genere di caduta. Le persone anziane affette da osteoporosi che cadono per terra, possono avere degli infortuni anche molto gravi. Si parla di fratture delle ossa che non riescono più a guarire.
Viste le condizioni dello scheletro, è impossibile intervenire con viti ossee e placche varie perché potrebbe non esserci sufficiente osso a cui ancorare queste strutture. In pratica, se una persona anziana cade per terra, può perdere completamente la capacità di deambulare. Diventa una persona con ridotte capacità motorie che ha bisogno di sostegni vari per camminare. Muoversi diventa un problema che va ad aggiungere altri acciacchi legati all’età. Alcune persone anziane scelgono le ambulanze private a Napoli per avere un’auto medica che li conduca, ad esempio, presso le strutture ospedaliere dove seguono le loro terapie come quelle antitumorali o di dialisi nonché la fisioterapia.