La sindrome di Diogene è un disturbo psicologico del comportamento, caratterizzato da due elementi specifici: l’incuria ovvero in una mancanza completa di igiene sia dal punto di vista fisico che dell’ambiente in cui si vive e dalla sillomania, cioè l’ossessione compulsiva di accumulare qualsiasi tipo di oggetti e di rifiuti.
Va da se che il soggetto affetto da questa sindrome vive in un ambiente decisamente malsano, con conseguente danno sia per la sua salute che per le persone che abitano nelle vicinanze, questo morbo può affliggere soggetti di tutte le età , di tutti i sessi e di tutte le classi sociali.
Riguarda principalmente le donne rispetto agli uomini, una volta superata la soglia dei 60 anni, anche se non sono rari casi di età inferiore, i soggetti più a rischio sono quelli che vivono soli, specialmente se non hanno più una famiglia o il loro sostegno ed hanno pochi rapporti sociali.
Chi soffre di questa patologia, pur rendendosi conto delle sue condizioni e mal sopportando il proprio stile di vita, è sempre molto ritroso nel chiedere un aiuto esterno, oltre al deterioramento mentale, sorgono gravi problemi fisici, come la malnutrizione, disidratazione, difficoltà respiratorie ed altre complicanze.
Intervenire in tempi rapidi, vuol dire far recuperare alla persona gradualmente, le normali abitudini di igiene personale e dell’ambiente, per contribuire al suo reinserimento sociale.
Cosa scatti nella mente di questi soggetti, non è ancora chiaro così come anche un’opzione terapeutica specifica, visto i pochi studi al riguardo, si presume che alla base di questa sindrome vi sia un evento traumatico o stressante, come la perdita di una persona cara, che in seguito abbia scatenato un disturbo ossessivo compulsivo o una forma di depressione.